L’idea che vorrei esprimere è chiara e limpida nella mia mente ma difficile da tradurre in parole che ne mantengano il pieno significato. Mi sembra che, per quante metafore io possa usare, nessuna riesca a comunicare integralmente il concetto. Partirei da una considerazione: nessuno, per quanto possa prepararsi e organizzarsi, è in grado di fare previsioni attendibili se non per situazioni molto vicine nello spazio e nel tempo. Non appena le distanze aumentano, la complessità della realtà rende significativa ogni minima variazione nelle condizioni di partenza. Come orientarsi allora, in un mondo che cambia sempre più velocemente in direzioni spesso imprevedibili? Proviamo ad immaginare l’esistenza individuale come la continua elaborazione di una complessa equazione. Per comprenderla meglio dobbiamo suddividerla in elementi più semplici. Tra gli innumerevoli fattori, bisogna riconoscere le costanti e le variabili. Le costanti sono rappresentate dai valori fondamentali (che non cambiano) , le variabili sono di due tipi: i fattori al di fuori del nostro controllo e gli elementi su cui possiamo agire. La distinzione tra i due gruppi non è sempre netta, a volte riteniamo erroneamente di poter influenzare la realtà e ne ricaviamo frustrazione, a volte rinunciamo a farlo e perdiamo opportunità.
